Festina lente

Andrea, 25 anni
Neospecializzando in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie, Roma

Cittadino del mondo, mi piace scoprire nuove culture. Non mi piacciono gli sprechi e chi si lamenta senza batter ciglio per migliorare la sua condizione.
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania
04/09/2015 - La lentezza è un'arma a doppio taglio: può essere un pregio ma anche un difetto. Qui si manifesta senza mezze misure. Si contrappone alla frenesia dell'occidente immobile nella sua entropia, quell'occidente davvero convinto di essere tutto. Qui si vive il presente come un dono, non si pensa al domani. Vivere l'oggi è già un successo, una vittoria che merita di essere sempre vissuta a pieno, con il sorriso, godendosi lentamente ogni momento, come per metabolizzare profondamente ciò che di buono offre la giornata. La faccia bella della medaglia "lentezza" nella drammaticità quotidiana.

Ma domani per certi aspetti è fondamentale quasi quanto l'oggi: i guanti, i farmaci non possono andare "out of stock" in ospedale perché non si è programmato il domani. Se oggi ci sono non è detto che domani ci siano ancora; e se una volta una distrazione può capitare, la perseveranza è diabolica: molte vite possono cessare per mancanze inammissibili, spesso banali. E qui entra in gioco la lentezza che dà il peggio di sè nell'emergenza quotidiana, quando si traduce in mancanza di programmazione a lungo, medio e breve termine.

Come spesso succede, il giusto mezzo è difficile da raggiungere. Ma questo lo sapevano già i latini: festina lente lo diceva anche l'imperatore Augusto. Affrettati lentamente, senza indugi ma con cautela.

 

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