When the child smiles it is time to discharge him

Letizia, 25 anni
Trieste - V anno di Medicina

Mi piace la montagna e il profumo della pioggia d'estate, penso che il miglior mezzo di trasporto siano i propri piedi, mi piace camminare e condividere la strada.
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania

29/04/2015 - Con queste parole siamo entrati per la prima volta nella stanza che accoglie bambini malnutriti.
L'impatto è forte: l'odore è quello di F75, latte arricchito, scaldato in una tazza di plastica sulla stufa elettrica; il clima è tropicale anche se fuori c'è qualche nuvola e un po' di vento, l'ipotermia è un rischio; all'udito c'è silenzio, pochi lamenti e qualche parola di swahili; aprendo gli occhi mi passa davanti l'immagine del libro di storia del '900, la fame ha sempre lo stesso volto. Ogni bambino ha la sua fisionomia che povertà ed educazione fanno diventare Marasma o Kwashiorkor.
Marasma non ti inganna, ha gli occhi infossati, le mani deboli, le ossa sporgenti e spesso resta steso. 
Kwashiorkor invece è paffuto, ha un viso bello tondo, le mani e i piedi grossi, aspetta seduto.


La terapia è semplice, in grafica troviamo:

  1. EAT: prima di arrivare in ospedale il menù tipico prevedeva "farina di mais setacciata in acqua bollente con aggiunta di sale q.b. cotta in tegame di allumino a fuoco lento mescolando energicamente fino al raggiungimento di consistenza densa " . Quella che noi chiamiamo polenta e mangiamo assieme a carne, pesce o formaggio qui si chiama ugali e si mangia con ugali. In una terra dove piove per diversi mesi all'anno, c'è quel che serve per costruire una perfetta piramide alimentare ma manca in alcuni casi il fondamento dell'educazione alla base.

  2. PLAY: Marasma e Kwashiorkor sembrano essersi dimenticati la cosa che i bambini sanno fare meglio, mancano le forze per stare seduti, figurarsi quelle per lanciare una palla.

  3. SMILE: quando questo obiettivo è raggiunto la dimissione è assicurata.

Marasma e Kwashiorkoir hanno riacquistato la loro identità e Joyce, Ester, Augustino, John, Godlack, Batuli, Benedetta, Alfred, non si somigliano più.

Nella mia mente le immagini in bianco e nero del libro di storia lasciano spazio a una foto colorata che cerco di catturare con gli occhi invece che con la macchina fotografica.
"When they smile it is time to discharge them."

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