Colori di un’esperienza

Elena, 25 anni
Università di Verona, neolaureata

Amo la luce del mattino, i colori pieni. Mi piace muovermi, ballare e cantare stonata sotto la doccia. Non mi piacciono i cani che ti svegliano abbaiando, il risotto troppo cotto, le persone impazienti ed impertinenti.
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania

11/05/2016 - Strada di una terra giallo ocra, non spento e polveroso come tendiamo a immaginarcelo, ma brillante e illuminato dal sole, contrastato dal verde acceso delle piante che costeggiano la via, offrendo a tratti uno scorcio di panorama.
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Ti colpisce il verde smeraldo delle colline, che arrivano a toccare il cielo… un cielo tinto di un azzurro pieno e forte. L’azzurro che amo ed in cui mi tufferei, rimbalzando poi su uno di quei batuffoli di cotone bianco e sprofondando in essi, come cuscini morbidi che si muovono alla velocità del vento.
Quelle nuvole a volte grandi e solitarie, piene di luce e di candide sfumature, fanno risaltare ancor di più l’azzurro del cielo; altre volte ancora invece si stagliano all’orizzonte cupe e inquietanti.
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Al momento del tramonto tutto cambia, quando quel grigio ansioso viene penetrato da un arancione pacifico e tranquillo, quello dei raggi del sole prima che se ne vada a dormire, posandosi all’orizzonte…gli stessi raggi che poi al mattino si intrufolano tra le fessure della mia finestra, con il loro giallo dispettoso, svegliandomi e riscaldando la stanza, il giardino, gli alberi, le strade.
Tutti i colori prendono vita: quelli del vialetto di casa con il verde pacato delle foglie ed il rosso accesso dei fiori d’ibisco, quelli dei villaggi con case di mattoni o di terracotta, coperte da tetti di paglia e circondate da piantagioni di mais o di girasoli. Girasoli immensi, che ti sovrastano con il loro giallo imponente, ma che a loro volta cercano il sole, per essere ancora più splendenti.
elena colori 3Splendenti come i sorrisi dei bambini, che nel pomeriggio tornano in massa dalla scuola, con le loro divise verdi e viola, alcuni dei quali ti salutano timidi, altri si divertono a giocare e a rincorrerti, chiedendoti le pipi. Arrivano poi dalle madri, vestite di stoffe sgargianti e con abbinamenti immaginabili. Quelle stesse stoffe con cui avvolgono i propri piccoli appena nati, per dar loro calore, creando fagottini colorati che affollano i reparti di neonatologia e pediatria, riuscendo a rallegrare un ambiente di per sé privo di sfumature.
Sono i mille colori pieni e lucenti di questa Tanzania, che hanno riempito ogni faccia di una bellissima esperienza.
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