Raccontare trent'anni di una rivista come Salute e Sviluppo è impresa ardua, significa rinunciare imprescindibilmente a qualcosa.
Ci sono stati però alcuni eventi mondiali che hanno segnato questo tratto di storia e che la nostra rivista ha osservato e descritto, con la volontà di capire più a fondo l'Africa e le dinamiche globali.
La linea del tempo che proponiamo qui, senza pretese di esaustività, vuole ripercorrere i nostri trent'anni attraverso alcune delle voci degli autori.

Raccontare trent'anni di una rivista come Salute e Sviluppo è impresa ardua, significa rinunciare imprescindibilmente a qualcosa. Ci sono stati però alcuni eventi mondiali che hanno segnato questo tratto di storia e che la nostra rivista ha osservato e descritto, con la volontà di capire più a fondo l'Africa e le dinamiche globali.
La linea del tempo che proponiamo qui, senza pretese di esaustività, vuole ripercorrere i nostri trent'anni attraverso alcune delle voci degli autori.

1989

CADUTA DEL MURO DI BERLINO

«I fuochi d'artificio che salutarono la fine del comunismo si sono spenti. E si è anche rapidamente consumata l'illusione che le politiche ultraliberali potessero risolvere i problemi economici delle nazioni. Non solo ci troviamo con un Sud sempre più povero e sempre più lontano dai paesi industrializzati ma questi ultimi sono essi stessi afflitti da una fase di grave recessione»
EDITORIALE "FINANZA E POLITICA", CUAMM NOTIZIE SALUTE E SVILUPPO N. 3 SETTEMBRE-DICEMBRE 1992

Nel 1989 cadono anche i muri ideologici e si disegna un nuovo equilibrio a livello mondiale. Se fino a quel momento la cooperazione italiana in Africa era al quarto posto tra i paesi donatori, dalla caduta del Muro di Berlino inizia una fase di rapida contrazione. Oggi l'Italia è al 20° posto su 29 paesi donatori dell'Ocse per percentuale di aiuto pubblico allo sviluppo investita nei paesi meno avanzati.

1992-1994

MANI PULITE

«L'onda d'urto della caduta del Muro si è rapidamente propagata anche in Italia e il vecchio ordine politico si è altrettanto velocemente decomposto, anche a causa delle mille storie di corruzione e arroganza del potere»
EDITORIALE "IL TIFONE", CUAMM NOTIZIE SALUTE E SVILUPPO N. 1 GENNAIO-APRILE 1993

Il "tifone" Mani Pulite ha investito l'Italia, con ripercussioni a livello finanziario e di instabilità: in quegli anni va in crisi il sistema dei finanziamenti internazionali, con un picco negativo nel 1994. Il Cuamm si trova a dover cambiare la propria strategia di fronte alle sfide della nuova cooperazione.

1994

MANDELA PRESIDENTE DEL SUDAFRICA

«Finalmente liberi ha gridato Nelson Mandela ad una folla immensa una volta apparsi i risultati delle elezioni. La lotta per liberarsi dall'apartheid è stata dura. Quella per liberarsi dai suoi effetti perversi potrebbe esserlo di più.»
"LE ELEZIONI IN SUDAFRICA - IL TRIONFO DI NELSON MANDELA", CUAMM NOTIZIE SALUTE E SVILUPPO N. 1 GENNAIO-APRILE 1994

Succede nella punta estrema dell'Africa ma è un movimento tellurico verso l'esterno, perché il tema dell'apartheid smuove sentimenti e posizioni estreme radicate in molti paesi. La libertà non è da intendersi come una conquista definitiva ma diventa una sfida: la parità dei diritti si trasforma in una nuova lotta per rafforzare i processi democratici e diminuire le diseguaglianze. Capitoli che in Africa sono ancora aperti.

1994

GENOCIDIO DEL RWANDA

«Questi bambini hanno assistito a una o più morti dei familiari; per salvarsi hanno dovuto fuggire, nascondersi, far finta di essere morti, rimanendo immobili tra i cadaveri massacrati. I loro disegni, che rappresentano situazioni veramente vissute, fanno parte di un trattamento di riabilitazione psicologica attuato presso il centro di Nyamata dal CUAMM».
"I DISEGNI DEI BAMBINI DEL RWANDA", CUAMM NOTIZIE SALUTE E SVILUPPO N. 2 MAGGIO-AGOSTO 1994

Quella del Rwanda è stata una vera deflagrazione, che coinvolse anche i paesi vicini. La stima fu di più di 800.000 vittime. In quel contesto il Cuamm si trovò ad affrontare una situazione di emergenza: diede il suo contributo per ricostruire un sistema sanitario in ginocchio e mise in atto un progetto di supporto per i 3mila bambini rimasti senza famiglia.

1997

LA GLOBALIZZAZIONE E I MOVIMENTI DI OPPOSIZIONE

«La globalizzazione del mercato è vincente su quasi tutto il pianeta: questo significa che capitali e merci hanno sempre meno frontiere. Anche gli individui che appartengono a certe classi agiate hanno possibilità di muoversi facilmente da un continente all'altro. Ma coloro che hanno fame trovano grandi ostacoli e spesso l'espulsione. I diritti umani hanno barriere (e frontiere) che appaiono invalicabili: capitali e merci senza frontiere quindi c'è un'immensa massa di esseri umani imprigionati e senza diritti in aree circondate da filo spinato non sempre metaforico».
GREGORIO MONASTA "GLOBALIZZAZIONE DEL MERCATO CHI VINCE E CHI PERDE", CUAMM NOTIZIE SALUTE E SVILUPPO N. 3 SETTEMBRE-DICEMBRE 1997

Si inizia a dare un nome a quel processo di intensificazione degli scambi su scala mondiale, che fa aumentare l'interdipendenza delle economie e delle società: è il 1997 quando "Salute e Sviluppo" parla per la prima volta di globalizzazione. Agli indubbi vantaggi di crescita economica, si contrappongono squilibri sul piano dei diritti e della salute: i "fragili" continuano a restare indietro. In questo clima si fanno strada i movimenti di opposizione: da un lato i cosiddetti "no global" -dal popolo di Seattle al G8 di Genova – e d'altro lato si alza la voce contro lo straniero; potremmo quasi considerare la legge Bossi-Fini del 2002 una conseguenza di tutto ciò.

1998

IL PRIMO ATTENTATO DI AL QUAEDA

«Il 7 agosto è stato perpetrato un attentato all'Ambasciata americana a Nairobi. Quasi contemporaneamente una bomba meno potente è esplosa anche all'Ambasciata americana di Dar es Salaam in Tanzania. L'attentato è stato rivendicato da un gruppo islamico fino ad ora sconosciuto. Secondo testimonianze non ufficiali gli attacchi terroristici sarebbero stati pianificati e finanziati dal cosiddetto "banchiere del terrore" il miliardario saudita Osama Bin Laden».
MAURIZIO MURRU, "AFRINEWS" CUAMM NOTIZIE SALUTE E SVILUPPO N. 2 MAGGIO-AGOSTO 1998

L'Africa è ancora una volta territorio di scontro, è il 1998 quando si registrano i primi attentati ricondotti ad Al Quaeda in Kenia e Tanzania e sulle pagine di Salute e Sviluppo compare per la prima volta il nome di Osama Bin Laden. In Africa sono morte di terrorismo più persone di quante ne siano morte in Europa o nel mondo occidentale. Nel 2016, circa il 75 per cento delle vittime sono in Medio Oriente e Africa, circa l'uno per cento in Europa.

2001

SESSIONE SPECIALE DELLA ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE SU HIV/AIDS
NEW YORK, 25 - 27 GIUGNO 2001

«Nonostante l'ottuso scetticismo di alcuni ostinati che, per ragioni a noi non comprensibili, continuano a negare l'evidenza, l'epidemia di HIV/AIDS sta veramente erodendo i pochi progressi fatti nel continente (africano) negli ultimi decenni. Sta veramente minando alla base la società di interi paesi. Sta veramente minacciando il futuro di intere nazioni. Eppure questa tragedia non spunta dal niente all'alba del terzo millennio».
MAURIZIO MURRU, AIDS IN AFRICA, SES N. 2 2001

A partire dagli anni '80, quando il virus è stato scoperto, sono milioni le persone affette da HIV/AIDS in tutto il mondo, il 75% delle quali in Africa. Nel 2000, di fronte a un'epidemia inarrestabile, le Nazioni Unite convocano una sessione speciale: l'obiettivo è la presa di coscienza e l'azione da parte dei vertici politici. In quello stesso anno esce un numero speciale di Salute e Sviluppo su HIV/AIDS.

2001-2002

L'ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE E LE SUCCESSIVE GUERRE

«La lotta al terrorismo è doverosa, ma la libertà da esso la si ottiene solo togliendo le cause che lo provocano o ne possono fornire il pretesto. Il terrorismo non si combatte e certamente non si vince con le armi micidiali e distruttive della guerra»
DON LUIGI MAZZUCATO, "NO ALLA GUERRA", SALUTE E SVILUPPO N. 2 2002

Questo atto estremo di terrorismo che colpisce il cuore dell'Occidente dà la misura dello stato di insicurezza globale. È in questo contesto che nascono altre azioni di guerra, come quella in Afghanistan, che si propongono di estirpare il terrorismo con altra violenza. Ci troviamo di fronte a politiche globali sempre meno attente ai bisognosi.

2003

LA GUERRA IN IRAQ

«La guerra in Iraq e la situazione di caos che ne ha fatto seguito è costata e sta costando un caro prezzo a militari e civili in termini di morti, feriti, mutilati e compromessi fisicamente e mentalmente. Le conseguenze sulla salute umana e ambientale si faranno sentire per molti anni a venire».
ANGELO STEFANINI, "IRAQ PERCHÉ LA GUERRA CONTINUA AD ESSERE UN PROBLEMA DI SANITÀ PUBBLICA", SALUTE E SVILUPPO N. 2 2003

La guerra del 2003 destabilizza un'intera area, con un numero di vittime che tra il 2003 e il 2011 sale a mezzo milione. È in questo clima che si pongono le basi della nascita di movimenti integralisti come ISIS e che anni dopo porteranno alla dissoluzione della Siria e una vera emergenza umanitaria e migratoria.

2009

ELEZIONE DI OBAMA PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

«La riforma sanitaria di Obama non è una riforma sanitaria, non corregge tutto ciò che non funziona nel sistema sanitario americano, ma si muove nella direzione giusta in termini di efficienza ed equità».
GAVINO MACIOCCO, "LA STORICA VITTORIA DI OBAMA", SALUTE E SVILUPPO N. 59 NOVEMBRE 2009

Forse uno dei risultati più lungimiranti ottenuti da Obama nelle sue legislazioni è la riforma sanitaria, che, nonostante le imperfezioni, dà un segnale forte di protezione sociale per tutti, guardando alla direzione della copertura sanitaria universale. Si tratta di un messaggio fondamentale anche per l'Africa: è lì che le persone che si ammalano sono più esposte e rischiano di perdere tutto. Timidi segnali arrivano da paesi quali Ghana, Rwanda, Etiopia. Il Cuamm, nei paesi dove opera, continua a collaborare con le istituzioni locali per costruire sistemi sanitari accessibili a tutti.

2010

EBOLA IN AFRICA OCCIDENTALE

«Nei mesi di epidemia, nel distretto di Pujehun i servizi sanitari materno infantili hanno continuato a funzionare in controtendenza con quanto avvenuto nel resto del paese. Questo per noi è stato il più grande risultato, aver dato continuità di cure alla popolazione senza perdere ciò che avevamo costruito: la cultura della salute e della fiducia nel personale sanitario».
DON DANTE CARRARO, "ESSERCI O NON ESSERCI – TRA ETICA E SALUTE PUBBLICA"

Ebola ha messo in ginocchio la Sierra Leone, con 14.124 casi accertati e 3.956 morti. Il Cuamm ha lavorato per il contenimento dell'epidemia sia affrontando l'emergenza sia d'altra parte garantendo la continuità dei servizi sanitari. L'esperienza di dieci anni prima in Angola dove l'epidemia di Marburg - anch'essa una febbre emorragica - si era portata via la pediatra Maria Bonino, aveva insegnato qualcosa. Le misure prese per limitare il propagarsi del virus hanno permesso nell'area di Pujehun, dove Cuamm opera, di contenere i danni e di garantire alla popolazione l'accesso alle cure primarie.

2014-2015

GUERRA IN SUD SUDAN

«Il Sud Sudan porta addosso le ferite di una guerra civile, le cui conseguenze non sono solo politiche ma hanno un impatto evidente sull'intera società e sulla qualità della vita delle persone. A dimostrazione che il confine tra salute, sviluppo, politica ed economia è davvero labile. A ciò si aggiungono fattori ambientali e climatici che hanno acuito ancor di più la fragilità del paese».
CHIARA SCANAGATTA, SUD SUDAN: GUERRA, SICCITÀ, CRISI ECONOMICA, SES N. 73, GIUGNO 2016, P. 73

La guerra civile in Sud Sudan è un conflitto interno per la guida del paese, esploso dopo l'indipendenza del paese nel 2011. All'instabilità politica si è andata sommando la crisi del petrolio e , fattori che hanno messo in ginocchio il paese. Sono 5 milioni le persone a cui garantire assistenza umanitaria e 2,4 quelle che hanno abbandonato la propria casa rifugiandosi nei paesi limitrofi. In Africa ci sono molti più migranti di quanti non ce ne siano fuori da essa. Le conseguenze sulla salute sono evidenti e si riflettono in primo luogo sulla malnutrizione, allarme lanciato nel 2016 anche da FAO e World Food Programme. La risposta del Cuamm si è rivolta a limitare lo stato di insicurezza alimentare, con trattamenti della malnutrizione in particolare di mamme e bambini.