Festa Della Donna

Elisabetta, 29 anni
Università di Verona, laureata

Mi piacciono i fiori nei capelli, il profumo del mare, le bretelle e i turbanti, la bossa nova brasiliana e il fado di Lisboa.
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania

21/03/2016 - Mille immagini impresse nella mente si fondono e compongono il variopinto caleidoscopio dei miei primi giorni in Tanzania.  Metto a fuoco ogni frammento ed entro ad ognuno di essi riesco a scorgere un viso di donna.


Volti di mamme nel cortile dell'ospedale, nelle stanze della neonatologia.
Visi di infermiere dalle mani sapienti e instancabili che scivolano negli stretti spiragli tra un letto e l'altro.
I visi dolci delle dada dell'orfanatrofio di Tosamaganga.
I visi stanchi delle giovani prostitute sui marciapiedi dei sobborghi di Dar es Salam.
I visi spensierati delle piccole studentesse che ridono e corrono verso Ipamba nella loro uniforme verde e rossa.
Vedo i corpi sinuosi e lucenti, le vesti cariche di colori, i capelli intrecciati a comporre disegni geometrici. Sorrisi di perle bianchissime.
Occhi fermi, quieti, che non si sono mai arresi ma hanno accettato di vedere la vita, la dura vita delle donne in Tanzania. La vita di madri, a volte bambine, che vegliano sui figli che in molti casi non si può far altro che aspettare di veder morire. Volti non trasfigurati da una rabbia disperata ma sguardi pieni di un dolore raccolto.
La vita di donne che ogni giorno portano sul capo pesanti carichi di panni, acqua, cibo per chilometri di sole rovente da bruciare, di aria torrida da non respirare. Il passo ritmico, le spalle dritte, l'andatura fiera.
Ciò che mi ha più portato a riflettere, che mi ha più intimamente colpito, è la profonda dignità che permea l'anima di queste donne. Nelle sale parto, separate dal corridoio solo da una tenda dalle quali non trapela un gemito, nelle stanze dell'ospedale maleodoranti di vomito e urina, vicino ai secchi del bucato dove le mani delle anziane si muovono ritmiche ed eleganti quasi in una danza, nelle abitazioni misere di Ipamba tra il fango e le mosche.
In ogni momento, in ogni situazione è sempre presente e nitida la luce della loro femminilità, della loro grazia.

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