Malnutrizione
Giordano, 24 anni Trieste - VI anno di Medicina Mi piace il freddo, i colori, la natura, il calore della gente. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
Eppure, la malnutrizione è associata al 50% delle morti sotto i 5 anni di età. La malnutrizione esiste ancora. E qui la malnutrizione non ha la fisionomia della carenza di risorse, dell'aridità del terreno! La malnutrizione è il bambino con i rientramenti costali, gli arti scheletrici e la pelle che si stacca: diagnosi di Marasma. Ma c'è anche un altro bambino, con il corpo edematoso, tanto da sembrare ciccione: ha il Kwashiorkor. A guardarli bene, però, questi due bambini non sono poi così diversi: sono entrambi spenti, apatici; non solo non giocano, ma non sbattono neanche le palpebre. Questa è la malnutrizione acuta e severa, per la quale c'è un reparto intero nell'ospedale in cui facciamo tirocinio. Per non parlare dei problemi che si sviluppano nel lungo termine (o, meglio, di tutto ciò che in questi bambini stenta a svilupparsi) e dell'endemico deficit di micronutrienti (vitamine, ferro, ... il 70% dei bambini è anemico).
Una delle cose che più mi ha colpito è il contrasto che ho cercato di descrivere: il problema della malnutrizione dilaga pur essendoci una natura varia e generosa nelle risorse. E, allora, per quanto la povertà sia sicuramente uno dei determinanti di questa situazione, non deve essere considerato il solo (come, invece, credevo prima di partire)!
Godlove (davvero si chiama così, fratello di Goodluck) mangia a sazietà, ma solo ugali (ve lo ricordate? È il piatto tipico, nonché, aggiungo, praticamente unico), il quale è costituito da carboidrati (zuccheri, saccaridi, o come preferite chiamarli, ma nient'altro). Questo tipo di dieta ha le radici nella cultura locale e, pertanto, rappresenta più un problema di educazione alimentare e di attenzione verso mamme e bambini che l'iniquo accesso alle risorse. Ad esempio, proprio il termine Kwashiorkor significa in ghanese "the sickness the baby gets when the new baby comes": quando la mamma si mette ad allattare un altro figlio, non sa di dover completare lo svezzamento del precedente con cibi che contengano anche proteine, vitamine, ..
Un terzo determinante, infine, è la presenza dilagante di patologie acute e croniche che fanno consumare al bambino tutte le riserve. Di questo, corresponsabile è sicuramente un sistema sanitario carente, che non sempre inquadra e segue correttamente il paziente, ma soprattutto c'è una differente concezione di "cura" e "malattia", per cui la famiglia si preoccupa solo quando la salute è già molto compromessa.
...perché a me viene tanta voglia di portare questi bambini a mangiare alla Guest House, ma adesso sono consapevole che non è questa la soluzione."