Una cartolina dall’Etiopia
Cecilia, 27 anni Modena - Specializzanda in psichiatria Ho un mappamondo sul comodino, adoro viaggiare e stare a contatto con la natura. Non sopporto le ingiustizie. |
Io ero qui: Wolisso, Etiopia |
I primi paesi fatti di capanne, i bambini che giocano in strada a piedi nudi provando a rincorrere il fuoristrada, in un'ingenua sfida di velocità. Le estese piantagioni di tef, gli alberi dalle chiome coricate simili a grandi ombrelli, i carretti improvvisati trainati da cavalli stanchi, le mandrie di mucche magre ai bordi delle strade. Il rosso intenso di un tramonto, il sole che scende lentamente e la sensazione di non aver mai visto terra e cielo toccarsi in quel modo.
Quando sono arrivata a Wolisso era appena sceso il buio, ed era buio davvero. Ricordo di aver alzato la testa verso il cielo stellato profondo e sconfinato, di aver respirato un’aria nuova diversa per intensità e odore, di aver provato per la prima volta quella sensazione unica di essere nel posto giusto, di aver trovato il mio posto nel mondo.
Il tragitto verso Wolisso è stato un viaggio concreto e fisico, ma anche un viaggio che ha riempito mente e cuore. Ripensando a quel giorno sento ancora vivo, quasi immutato, quel desiderio di "assaggiare l'Africa" e incominciare un'esperienza tanto attesa e troppe volte sognata. Se dovessi fare uno scatto del mio mese a Wolisso avrebbe tante immagini ma un'emozione su tutto: l’eccitazione per un nuovo inizio..