Panoramica a colori
MariaGiulia, 25 anni Università dell'Insubria di Varese Sono un'esploratrice. Nello zaino ho anni di avventure scout, una famiglia numerosa; un canzoniere, un astrolabio e un coltellino svizzero. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
Il viaggio procede lento tra sorpassi azzardati e rallentamenti.
Gran parte del tempo lo passo a guardare fuori dal finestrino, a volte sonnecchio, altre volte leggo qualche pagina del libro.
Gli autisti chiacchierano instancabilmente tra di loro o con interlocutori al telefono. Spesso scendono e risalgono al volo col pullman già in movimento.
Davanti a noi si dispiegano due corsie di asfalto, un fossato da un lato con prati disseminati di rifiuti. Oltre, si alternano scenari africani.
Nei punti più popolati le bancarelle espongono ogni tipo di merce, dal cibo come pomodori o uova, al mobilio come letti e porte in legno o reti di ferro per materassi.
Le baracche hanno pareti di mattoni o di terra e tetto di lamiera, talvolta hanno la parabola o porticati di legni.
La terra rossa sta ovunque sotto i piedi e spesso attaccata al palato.
Quando il pullman rallenta in prossimità di stazioni di autobus uno sciame di venditori ambulanti innalza cesti all'altezza dei finestrini proponendo mele, arachidi o bibite gasate dai colori forti.
Nei tratti non abitati l'orizzonte si compone di prati aridi, cespugli, e alberi, talvolta baobab. Capre e galline battono la strada. In cerchi d'acqua si abbeverano le vacche. Il filo dell'alta tensione costeggia in lontananza la strada. E poi la savana, immensa distesa in cui scorgiamo zebre, gazzelle e scimmie spavalde che passeggiano al margine della strada.
Infine le montagne di roccia e cespugli che risaliamo con tornanti serpiginosi che ci portano alla tanto agognata destinazione, Iringa.