La festa di laurea delle infermiere

Alessandro, 26 anni
Neolaureato, Università degli studi dell’Insubria Varese

Mi piace condividere il tempo e le esperienze con qualcuno, ascoltare, assaggiare cibi nuovi, camminare sempre..
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania
05/09/2015 - Oggi è sabato e spinti dalla curiosità di Andrea decidiamo di salire in paese a Tosamaganga per partecipare alla festa di laurea delle studentesse infermiere. Qualche giorno prima infatti in ospedale, con nostra sorpresa, avevamo ricevuto il volantino d'invito. Con noi c'è Davide, studente del collegio CUAMM di Padova, nostro compagno nel mese in Tanzania. Una breve salita di una ventina di minuti a piedi ci porta nei pressi di una chiesa dove molte persone si stanno radunando: la festa infatti inizierà con una messa. Al nostro ingresso le studentesse sono già disposte in abito bianco sulle prime panche e a ritmo di musica danzano e cantano all'unisono. La celebrazione prosegue piena di vita e di entusiasmo. In quanto a lode e a festa possiamo proprio dire che queste persone siano mille anni luce avanti a noi!

Al termine, in fila indiana, sempre danzando e cantando, ci si sposta presso un salone adiacente: le danze e i canti continuano fino all'arrivo dei professori i quali tengono al microfono un lungo discorso. Rimango colpito dalla familiarità tra docenti e alunni.

Ad un certo punto tutte le laureande si dispongono in cerchio: è il momento del giuramento, rito che sancisce la consegna dei diplomi. La festa prosegue con il pranzo ma non per noi: tra balli e discorsi, come si dice a Roma, s'è fatta n'a certa e dobbiamo raggiungere gli specializzandi nella città di Iringa per un pomeriggio insieme. Tornati quindi nei pressi dell'ospedale notiamo che un pulmino sta partendo proprio in quella direzione: è il "dala-dala", il mezzo di trasporto locale; non è mai abbastanza pieno perché non ci sia posto per qualcun altro. Così stipati, caricando gente lungo la strada, tra seduti e in piedi saremo una trentina di persone in un pulmino da dieci! Il lato positivo è che stando così vicini si fa presto amicizia.
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Arrivati a Iringa noto che anche qui la città è vivissima: c'è un sacco di gente per la strada; ai margini siedono venditori di frutta e verdura e donne che lavorano a macchina stoffe coloratissime.

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