La valigia africana: tutto quello che dovete sapere
Maria Elisabetta, 25 anni Laureata. Putignano (Bari) |
Io ero qui: Tosamaganga, Tanzania |
03/11/2015 - Preparare la valigia prima di una partenza è per me sempre una cosa ardua e costellata di dubbi, a maggior ragione quando la destinazione è una terra così lontana come la Tanzania. Prima di partire, come ogni volta, mi sono chiesta: cosa porto? Ma soprattutto, cosa è meglio lasciare a casa?
Devo riconoscere di essere stata brava a non dimenticare ciò che mi è stato più utile: un buon K-way, perché una mattinata soleggiata non esclude un diluvio all’uscita dall’ospedale, delle scarpe comode, meglio se da ginnastica, perché a Tosamaganga il miglior mezzo di trasporto sono i propri piedi, e infine qualcosa di non concreto ma che è stato fondamentale: la voglia di partire con la mente vuota, senza alcun preconcetto, per cercare di cogliere la realtà nella sua forma più spontanea.
Le tre cose che avrei potuto lasciare a casa? Gli zoccoli per l’ospedale, che dalla valigia non sono mai usciti; il cellulare senza internet che avevo aggiunto per riserva, ma schede sim con internet incluso sono in vendita ovunque, persino negli angoli più sperduti; i trucchi che, fino a quando non sono arrivata a casa, sono rimasti sempre al loro posto, senza mai essere toccati.
Buona valigia a chi parte!