Un mese in Africa: non è solo ospedale
Marialaura, 27 anni Neolaureata all'Università di Padova Mi piacciono le gallerie d'arte, amo pormi sempre nuovi obiettivi, leggere libri, viaggiare e conoscere persone per ascoltare le loro storie. Non sopporto l'aglio, la disonestà e chi cerca scorciatoie. |
Io ero qui: Tosamaganga, Tanzania |
Qualche volta abbiamo fatto visita all’orfanotrofio, dove entravamo a contatto con i bambini che ci riempivano di gioia e ci coinvolgevano nei loro giochi, facendoci ritornare bambine. Tra le altre cose, ci siamo volute improvvisare cuoche e, messe ai fornelli, abbiamo preparato dolci e torte che son piaciuti un po’ a tutti: JPO, medici e dade!
Tante quindi son le attività in cui siamo state coinvolte o che abbiamo deciso di sperimentare al di fuori della permanenza in ospedale, ma se dovessi ora fare il punto su cosa più di tutto porterò con me da questa esperienza, sicuramente a livello professionale la maggior conoscenza sviluppata in tema di malnutrizione e la sua gestione. Non posso però non ricordare le serate passare a giocare a Pictionary, un gioco costruito da noi, con i JPO e la gentilezza e gli ottimi biscotti delle dade! Fantastico è stato poi il safari al Ruaha Park, che consiglio a tutti i partenti, ed il Neema craft di Iringa e le sue torte.