Voglia di speranza
Giulio, 24 anni Università di Trieste, VI anno di Medicina Amo mettermi in gioco e conoscere nuove culture. Sono interessato alla fotografia, alla musica e alla letteratura. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
03/05/2016 - E’ la seconda volta che mi trovo in Africa. Anche se forse il Marocco non conta come Africa, o almeno l’Africa che noi ci immaginiamo. Se è per questo nemmeno la Tanzania, quello spicchio di Tanzania che ho visto, rappresenta l’idea che io avevo dell’Africa prima di lasciare Trieste.
Mi trovo a Tosamaganga, nella regione degli altopiani. Sono arrivato ad inizio aprile per fare un tirocinio nell’ospedale parzialmente gestito da Medici con l’Africa CUAMM. Tutto è differente da come l’immaginavo. Verdi colline tagliate da fiumi ricchissimi d’acqua. Un ospedale che tutto sommato rispetta i minimi requisiti igienico-sanitari. Una popolazione fiera e dignitosa, ma non miserabile.
Ciò nonostante è difficile abituarsi all’idea che in questo paese il 12% della popolazione sia siero positiva e che moltissimi bambini inizino la propria vita dal primo giorno con questo marchio. E’ difficile accettare che ogni settimana in questo piccolo ospedale di campagna muoiano neonati di pochi giorni o bambini di ogni ceto sociale. E’ straziante visitare una ragazzina di quattordici anni che si presenta al pronto soccorso accusando dolori addominali per poi scoprire che è stata stuprata ed è già al terzo mese di gravidanza.
Ciò nonostante qui, a Tosamaganga, mi trovo bene. Vorrei rimanere di più del mese che mi trovo ormai a concludere. Ho l’impressione che un mese d’esperienza qui valga come un intero anno passato a casa sui libri. Mi sembra di vivere in una piccola famiglia di giovani medici e cooperanti che vive sotto lo stesso tetto. Dove a ogni pasto si passa dall’italiano, all’inglese allo swahili, condividendo le stesse dolorose o gratificanti esperienze, ma che fanno parte di quella voglia di speranza a cui sempre ci aggrappiamo.