...e le iene ululano fuori dalla finestra
Erica, 24 anni Università di Trieste Gran chiacchierona, ritardataria cronica, dimentico a casa l'ombrello nei giorni di pioggia ma ho lo zaino sempre pronto per ogni avventura. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
07/03/2017- È difficile mettere le idee una in fila all'altra: qui le giornate, anche se a ritmo africano, sono molto intense.
Quello passato è stato una specie di weekend lungo: l’1 marzo qui è festa nazionale e quindi ci siamo goduti un giorno di relax extra. Ne abbiamo approfittato per conoscere un po' meglio Wolisso, le “stranezze” etiopi e i nostri compagni di viaggio. Un esempio? Qui siamo nel 2009, ogni anno ha 13 mesi e le ore della giornata cominciano alle nostre 6 del mattino.
Andare in un resort di lusso accompagnati da scimmie che penzolano da un ramo all'altro qui è cosa normale. Andare in un mercato africano a 24 ore di distanza può rivelarsi un'esperienza traumatizzante, ma ormai mi sto abituando a questa lunga serie di stranezze che poco a poco anche ame sembrano sempre più normali.
La vita in ospedale mi dà la possibilità di imparare tantissimo sia dal punto di vista medico (un grazie speciale a Rosa e Silvia che mi stanno insegnando tutto) che umano. È bello riscoprire il piacere di imparare qualcosa perché serve, perché può fare la differenza e non solo perché c’è scritto sui libri. È bello veder migliorare bambini che il giorno prima tutti davano per spacciati e allo stesso tempo fa arrabbiare il non poterne trattare altri semplicemente perché il trattamento "is not available".