Festeggiare la festa della donna a Wolisso

Arianna, 26 anni
Università di Pavia

Amo l'oceano, la musica, il cibo, le belle chiacchierate.
Io sono qui:
Wolisso,
Etiopia

20/03/2017- Non è stato un 8 Marzo come tutti gli altri. Io di solito detesto l'8 marzo: si festeggiano le donne solo per poter vendere dei fiori che nemmeno trovo belli e avere una scusa per pubblicare l'ennesima fotografia filtrata sui social.
Quest'anno però è stato diverso.ariannab 1

Quest'anno ero in sala parto in Etiopia, dove le donne i diritti ancora se li devono conquistare, ed è già un traguardo se sopravvivono al parto.
Se fossi una donna etiope dovrei mentire sulla mia età, sarebbe un disonore avere 26 anni e non avere né un bambino né un marito. Se fossi una donna etiope e soffrissi di un qualche difetto coagulativo genetico, o capitasse un qualsiasi incidente che mi portasse ad avere un'emorragia, dovrei essere fortunata abbastanza da abitare vicino ad un ospedale attrezzato e ancora più fortunata a partorire in un periodo in cui in questo ospedale sia disponibile l'ossitocina: questo 8 marzo, a Wolisso, uno tra i migliori ospedali dell'Etiopia, l'ossitocina era terminata. 
Insomma, quest’anno la festa della donna l'ho festeggiata con un gran sorriso; un po’ per le due donne che ieri ho orgogliosamente ammirato e assistito e che hanno messo al mondo due splendide bambine e un po’ per tutte le cose che l’Africa mi ha insegnato a non dare più per scontate: i nostri diritti, la nostra dignità, la nostra indipendenza.

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