Guestbook, kitabu cha wageni, diario degli ospiti.
È usanza che nei villaggi africani ce ne sia uno e chi passa di lì, per starci un giorno o per fermarsi nel tempo, metta il proprio nome e la data. Si registrano così partenze, passaggi, arrivi, persone, ma solo si possono immaginare le storie che portano con sé.Prende spunto da questa tradizione africana il nostro guestbook: un libro che ci racconta l'Africa vista con gli occhi degli studenti del SISM – Segretariato Italiano Studenti di Medicina che decidono di trascorrere un mese della propria carriera universitaria in uno dei progetti di Medici con l'Africa Cuamm. Da Tosamaganga, in Tanzania, o da Wolisso, in Etiopia, saranno proprio gli studenti a raccontarci mese dopo mese non solo arrivi e partenze ma anche pensieri, scorci, vite di un mondo lontano dalle aule universitarie da cui sono partiti.
Ma lontano, poi, esiste davvero?
Dalle aule universitarie alla terra rossa dell'Africa sub-sahariana il passo non è poi così difficile da compiere: ci vuole energia, desiderio di conoscenza, voglia di mettersi in gioco e scoprire la medicina di un luogo 'altro'. (…)
Siamo impotenti davanti al dolore
Elena, 25 anni Università di Parma, VI anno di Medicina Sono la prima di quattro figli e per le scelte della mia famiglia, del mio ragazzo e (per fortuna) delle mie sono un po' una giramondo. La bici è il mio fedele destriero, mi faccio facilmente convincere se nella proposta è incluso del cibo e non vedo l'ora di partire! |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
14/10/2016 - Il primo giorno di ospedale in quel di Tosamaganga si rivela essere molto intenso. Nella prima ora della nostra presenza in neonatologia assistiamo a un evento che aspettavo accadesse prima o poi. Ma non subito, non il primo giorno, non la prima ora.
Il porto di Tosamaganga
Giovanni, 24 anni Università di Udine, V anno di Medicina Confesso di non aver mai puntato con convinzione a medicina. Di non essermi mai immaginato di partire per l'Africa. Neppure di scrivere su un blog. Ora, eccomi qui. La vita si svela a piccoli gradini.. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
12/10/2016 - Chi giunge alla Guesthouse di Tosamaganga, si renderà conto che vi orbitano le persone più disparate e particolari. Giovani studenti interessati a viaggiare e vedere un altro mondo, specializzandi, statisti ed epidemiologi venuti a scopo di ricerca, anziani dottori che tornano, tormentati dal tarlo dell'Africa, nonne veterane che qui si sentono a casa. Gente diversa, con diversi modi di pensare, di comportarsi, di vivere e che giungono qui per altrettanti motivi differenti.
Persi a Ipogoro
Giovanni, 24 anni Università di Udine, V anno di Medicina Confesso di non aver mai puntato con convinzione a medicina. Di non essermi mai immaginato di partire per l'Africa. Neppure di scrivere su un blog. Ora, eccomi qui. La vita si svela a piccoli gradini.. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
10/10/2016 - “Qui! Scendete qui! Siamo a Iringa!” ci urla Paul in italiano, mentre il suo piede già abbandona l'ultimo gradino del bus. Io e Alessandro ci guardiamo perplessi. Alzo le spalle e decido di fidarmi: prendo il mio zaino e comincio a scendere. Il mio compagno di viaggio, poco convinto, afferra il suo bagaglio e prima di smontare si rivolge all'autista: “Iringa?”
“Yes, Iringa, Iringa!”
“Ok. Asante.”
Quando tocchiamo terra, Paul, il ragazzo tanzano che parla italiano, conosciuto nell'unica tappa di questo lungo viaggio in bus, è già sparito.
Arrivederci Africa
Margherita, 25 anni Università di Roma Sant’Andrea Viaggiatrice di professione, avventuriera nel tempo libero, amo esplorare, parlare e stupirmi ma anche ascoltare, guardare e assaggiare. Non sopporto l'inciviltà e non mi piace il cioccolato. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
05/10/2016 - 27 Settembre è la festa del Meskel, finisce la stagione delle piogge e anche la mia esperienza. Spero di essere riuscita a darvi un'idea dei colori dell'Etiopia e dell'esperienza che ho fatto. Sono andata in Africa per aiutare me stessa, forse in maniera presuntuosa ed egoista, ma alla fine posso dire che questa è stata un'esperienza formativa ed effettivamente mi ha aiutato.
Tornerei in Africa? Si, ma chissà se tornerò..
Si parla con le emozioni
Agnese 23 anni Università di Roma Sant’Andrea, V anno di medicina Amo l'adrenalina, i sorrisi inaspettati e la spensieratezza. Non potrei mai vivere senza il rumore del mare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
03/10/2016 - Parliamo lingue diverse, abbiamo culture diverse, ma uno sguardo che ti chiede aiuto non ha bisogno di traduzioni. Ed ecco che mi trovo così, dopo un urlo lacerante mentre il mio insegnante ortopedico cerca di ridurre una frattura di una paziente, a farmi stritolare la mano e a soffrire insieme a quella donna.
Nonostante l'amarico pronunciato dalle labbra di quella signora, è bastato un suo solo sguardo per farmi accorrere accanto a lei e condividere insieme quel dolore. Il viso pieno di gratitudine per quel gesto che per me è sembrato spontaneo è valso più di mille parole.
Le emozioni qui vanno oltre la voce delle gente, bastano poche espressioni o un semplice sguardo per colpirti fortemente.
L’amore di una madre
Agnese 23 anni Università di Roma Sant’Andrea, V anno di medicina Amo l'adrenalina, i sorrisi inaspettati e la spensieratezza. Non potrei mai vivere senza il rumore del mare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
30/09/2016 - Quando ti parlano delle forti donne africane non ti rendi veramente conto fino a quando non le vedi dal vivo. Oggi ne ho avuto la dimostrazione.
Volti d’Africa
Margherita, 25 anni Università di Roma Sant’Andrea Viaggiatrice di professione, avventuriera nel tempo libero, amo esplorare, parlare e stupirmi ma anche ascoltare, guardare e assaggiare. Non sopporto l'inciviltà e non mi piace il cioccolato. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
29/09/2016 - I volti multietnici di questo popolo sono bellissimi e preziosi. L'espressione sorridente di un bambino, quella divertita di un vecchietto in sala di attesa, il viso curioso delle donne mentre passi, lo sguardo stupefatto degli uomini per strada, il sorriso divertito della nonna del letto 4, queste sono facce indimenticabili.
Questi sono i volti che incontri in ogni luogo che esplori, sono gli sguardi curiosi che ti fissano perché sei bianco, sono le parole di una bimba che grida "faranji".
Incontri e sorrisi
Margherita, 25 anni Università di Roma Sant’Andrea Viaggiatrice di professione, avventuriera nel tempo libero, amo esplorare, parlare e stupirmi ma anche ascoltare, guardare e assaggiare. Non sopporto l'inciviltà e non mi piace il cioccolato. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
28/09/2016 - Ci sono tanti motivi per cui si finisce qui giù, anche i meno pensabili... L'importante è trovare quello valido per ognuno di noi! E poi quello che succede qui è una storia a parte, una storia che si intreccia con quella di altri. Credo che avere persone qui con cui connettere e condividere sia essenziale e necessario.
Voi che mi leggete non fatevi scappare questa occasione!
Bellezze nascoste
Margherita, 25 anni Università di Roma Sant’Andrea Viaggiatrice di professione, avventuriera nel tempo libero, amo esplorare, parlare e stupirmi ma anche ascoltare, guardare e assaggiare. Non sopporto l'inciviltà e non mi piace il cioccolato. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
27/09/2016 - Oggi io e Silvia seguiamo Marta-Pediatra, lei si muove veloce... Sembra essere è l'unica che preme sull'acceleratore, il resto scorre costante ed a rallentatore mentre noi passiamo da una stanza all'altra.
E poi si va, in quello che dovrebbe essere un reparto di neonatologia, e le storie qui sono tutte tristi... C'è chi va, chi viene e chi ritorna...
La temperatura è calda, i respiri affannati... Poi c'è l'ora della poppata e ci sono queste belle donne etiopi che allattano e quasi tutti i bimbi riescono a succhiare, tu sorridi..
Venerdì africano
Margherita, 25 anni Università di Roma Sant’Andrea Viaggiatrice di professione, avventuriera nel tempo libero, amo esplorare, parlare e stupirmi ma anche ascoltare, guardare e assaggiare. Non sopporto l'inciviltà e non mi piace il cioccolato. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
23/09/2016 - Il posto che preferisco dell'ospedale è la sala d'attesa degli ambulatori alle cinque del pomeriggio accanto all'emergency, magari di venerdì, c'è una calma e un silenzio sulle panchine di cemento... Un uomo che sonnecchia, il tempo si ferma e si respira aria di Africa.