Guestbook, kitabu cha wageni, diario degli ospiti.
È usanza che nei villaggi africani ce ne sia uno e chi passa di lì, per starci un giorno o per fermarsi nel tempo, metta il proprio nome e la data. Si registrano così partenze, passaggi, arrivi, persone, ma solo si possono immaginare le storie che portano con sé.Prende spunto da questa tradizione africana il nostro guestbook: un libro che ci racconta l'Africa vista con gli occhi degli studenti del SISM – Segretariato Italiano Studenti di Medicina che decidono di trascorrere un mese della propria carriera universitaria in uno dei progetti di Medici con l'Africa Cuamm. Da Tosamaganga, in Tanzania, o da Wolisso, in Etiopia, saranno proprio gli studenti a raccontarci mese dopo mese non solo arrivi e partenze ma anche pensieri, scorci, vite di un mondo lontano dalle aule universitarie da cui sono partiti.
Ma lontano, poi, esiste davvero?
Dalle aule universitarie alla terra rossa dell'Africa sub-sahariana il passo non è poi così difficile da compiere: ci vuole energia, desiderio di conoscenza, voglia di mettersi in gioco e scoprire la medicina di un luogo 'altro'. (…)
Un punto di partenza
Margherita, 26 anni Università di Firenze, neolaureata Sono un’aspirante pediatra, amo i pinguini e ho paura delle lumache. Mi piace viaggiare e conoscere nuove culture. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
08/03/2016 - Sono molto soddisfatta di questa mia seconda esperienza africana. Queste quattro brevi ma intense settimane nell’ospedale di Tosamaganga mi hanno permesso di osservare da vicino cosa vuol dire fare il medico in un paese in via di sviluppo, con tutte le soddisfazioni e i successi ma anche con le sue non poche frustrazioni. Ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie come il dottor Dominik e le due JPO Sara e Martina che sono diventati i miei nuovi modelli di riferimento di medici competenti, entusiasti e appassionati, oltre che persone molto simpatiche e divertenti.
“Etiopiano” medio
Camillo, 29 anni Università di Roma La sapienza, VI anno di Medicina Mi piacciono le capre, i manghi e i bambini di colore; non mi piacciono i luoghi comuni, le galline e il kocho. |
Io ero qui: Wolisso, Etiopia |
29/02/2016 - Poco è bastato per scoprire che oltre all’italiano medio esiste anche l’etiope medio!
Tutto ebbe inizio quando perdendoci una domenica pomeriggio per le vie di Wolisso, un bagliore ci richiamò: il riflesso del sole sulle pareti interamente costituite di lamiera di un piccolo negozio; ci separa solo un canale di cemento dove qualche capra bruca allegramente tra i rifiuti. Due passi sul ponticello di legno e siamo dentro: dalle uova fresche alla carta igienica, dai ceci tostati alla carta vetrata, ed ecco Lui, il PALLONE, non si può resistere, decidiamo di comprarlo… “per i bambini della pediatria”.
I giorni sono infiniti, le settimane volano
Camillo, 29 anni Università di Roma La sapienza, VI anno di Medicina Mi piacciono le capre, i manghi e i bambini di colore; non mi piacciono i luoghi comuni, le galline e il kocho. |
Io ero qui: Wolisso, Etiopia |
25/02/2016 - Ho appena effettuato il giro di boa, sono qui da poco più di 2 settimane e mi rimangono 12 giorni. Potrei scrivere i soliti cliché (tutti veri) che vanno dalla difficoltà di trovare certi farmaci, alla luce che salta 3-4 volte al giorno - anche in sala operatoria durante l'intervento - , passando per i camici “sterili” bucati o l'assenza di acqua in sala per lavarsi prima di operare (sono costretti a riempire dei bidoni che portano dai reparti); ma quello che mi ha veramente affascinato è come questa Africa sia stata capace di stimolare i miei 5 sensi.
Quando i libri si scontrano con la necessità
Daniele, 24 anni Università di Genova, neolaureato Sono un ragazzo qualunque, con la passione per l'avventura e il desiderio di conoscere altre culture, a patto che non usino troppo aglio nel cibo. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
22/02/2016 - Quest’anno l’ho fatto, mi son deciso, e sono partito. E proverò ora a scrivere due o tre righe, casomai potessero servire a qualcuno a trovare il coraggio di partire. Mi trovo a Tosamaganga, quasi alla fine del mio tirocinio, e penso che un mese sia troppo poco: si fa appena in tempo ad ambientarsi, imparare qualche parola di swahili, iniziare uno scambio col personale locale, abituarsi al posto, che bisogna già ripartire.
Caleidoscopio africano
Margherita, 26 anni Università di Firenze, neolaureata Sono un’aspirante pediatra, amo i pinguini e ho paura delle lumache. Mi piace viaggiare e conoscere nuove culture. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
18/02/2016 - Se mi metto a pensare alle sensazioni ed emozioni provate in queste mie prime due settimane in Tanzania mi viene in mente…
L’afa di Dar e il suo caos brulicante di persone, il viaggio interminabile in bus dalla guida spericolata, tra film improbabili in swahili e il paesaggio che via via si trasforma tra villaggi rurali, panni colorati stesi sull’erba e natura sempre più verde e rigogliosa che si alterna al marrone acceso dei fiumi in piena.
Perchè parti?
Roberta Università di Udine Mi piace camminare scalza e frugare nel fondo del pacco dei biscotti per scovare quelli rotti. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
08/02/2016 - "E perché parti?"..è forse la domanda più gettonata e più difficile da gestire quando si confessa che si ha in mente di partire per l'Africa. Il rischio è quello di cadere in luoghi comuni, di annoverare motivazioni che sembrano preconfezionate, quasi scontate e "dovute", banali.
Colore e calore
Natashia, 25 anni Laureanda, Università di Udine Amo viaggiare, soprattutto in bicicletta, e adoro i dolci. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
02/02/2016 - Arrivo all'aeroporto di Dar e... quasi mi sento un'intrusa! Solitamente quando viaggio non mi piace dare nell'occhio, preferisco camuffarmi tra gli abitanti del posto e non farmi riconoscere come straniera, ma questa volta direi che è inevitabile.
Dove tutto è grande, i numeri piccoli contano
Roberta Università di Udine Mi piace camminare scalza e frugare nel fondo del pacco dei biscotti per scovare quelli rotti. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
01/02/2016 - Qui tutto è grande e numeroso, gli spazi si estendono, l'orizzonte si allarga, e spiccano gli eucalipti che si alzano altissimi, i sicomori che si aprono in un abbraccio a coprire col loro ombrello la terra rossa.
Viaggio nel tempo
Umberto VI anno Facoltà di Medicina, Brescia Amo i viaggi scomodi, giocare a frisbee, suonare la chitarra, andare in montagna e in bicicletta. Non sopporto le domeniche, lo stare chiuso in casa e chi molla un'idea prima di provarci. |
Io ero qui: Wolisso, Etiopia |
05/12/2015 - L'esperienza volge al termine, e un mese è troppo poco. Sono partito da Brescia il 4 Novembre 2015 e sono arrivato a Wolisso il 25 Febbraio 2008 - calendario Etiope. Iniziata così un'avventura nuova, fatta di scoperte quotidiane, di emozioni contrastanti e di nuovi incontri.
Ma chi me lo fa fare?!
Filippo, 21 anni terzo anno di medicina, Università di Udine Mi piace il latte col Nesquik, non sopporto gli antivaccinisti |
Io ero qui: Wolisso, Etiopia |
29/11/2015 - Sono Filippo e da un anno circa faccio parte dello staff di Wolisso Project. Nonostante questo mio impiego, non ho ancora avuto modo di toccare il suolo africano: ringrazio vivamente i partenti che, con le loro foto, me lo hanno fatto vedere :-)!! Non rimpiango però questa mia mancanza, anzi, penso che questo aiuti solo ad aumentare la voglia di partire.