Guestbook, kitabu cha wageni, diario degli ospiti.
È usanza che nei villaggi africani ce ne sia uno e chi passa di lì, per starci un giorno o per fermarsi nel tempo, metta il proprio nome e la data. Si registrano così partenze, passaggi, arrivi, persone, ma solo si possono immaginare le storie che portano con sé.
Prende spunto da questa tradizione africana il nostro guestbook: un libro che ci racconta l'Africa vista con gli occhi degli studenti del SISM – Segretariato Italiano Studenti di Medicina che decidono di trascorrere un mese della propria carriera universitaria in uno dei progetti di Medici con l'Africa Cuamm. Da Tosamaganga, in Tanzania, o da Wolisso, in Etiopia, saranno proprio gli studenti a raccontarci mese dopo mese non solo arrivi e partenze ma anche pensieri, scorci, vite di un mondo lontano dalle aule universitarie da cui sono partiti.
Ma lontano, poi, esiste davvero?
Wolisso project. SISM con l'Africa. Dalle aule universitarie alla terra rossa dell'Africa sub-sahariana il passo non è poi così difficile da compiere: ci vuole energia, desiderio di conoscenza, voglia di mettersi in gioco e scoprire la medicina di un luogo 'altro'.
(…)
E molti degli studenti di Medicina iscritti al SISM – Segretariato Italiano Studenti di Medicina questo passo lo hanno fatto per andare a vedere da vicino un contesto reale di cooperazione sanitaria internazionale, in quelle terre spesso invisibili in cui la ong Medici con l'Africa Cuamm porta servizi sanitari ogni giorno.
Attivo ormai da dieci anni, questo progetto di formazione sul campo ha portato 186 studenti di Medicina italiani a spendere almeno un mese del proprio percorso di studi in uno degli ospedali Cuamm, a Wolisso in Etiopia o a Tosamaganga in Tanzania. Lì la formazione tradizionale cede il posto a un caleidoscopio di esperienze, umane e professionali. Nel decennale del progetto abbiamo deciso di raccontarvele dando la parola direttamente agli studenti dal campo. Per saperne di più sul progetto
www.wolissoproject.org
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Stefania, 25 anni neolaurata all'Università Cattolica di Roma Amo il mare, la lettura e mangiare con le mani; odio aspettare e oziare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
01/10/2015 - Purtroppo siamo alla fine...si deve tornare a casa! Vado via con una sensazione di incompletezza, è come se avessi lasciato qualcosa in sospeso. Un mese è davvero troppo poco per poter pienamente gustare anche solo un piccolo pezzetto di Africa. É stato come spiare in silenzio, da una porta socchiusa, l'ospedale e il suo funzionamento, i paesaggi rigogliosi, la gente con il suo stile di vita, la sua cultura e le sue tradizioni.
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Stefania, 25 anni neolaurata all'Università Cattolica di Roma Amo il mare, la lettura e mangiare con le mani; odio aspettare e oziare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
26/09/2015 - Oggi sono stata all'health center, punto intermedio della rete sanitaria locale (ci sono poi gli Health points come primo step di cura). Qui c'è una sala parto con un unico letto, una sala per le mamme in attesa di partorire e una per il postpartum, una emergency room, una piccolissima farmacia e due stanze per visitare i pazienti. Senza dimenticare poi la stanza in paglia e terra battuta dove si accolgono le donne con porridge e cerimonia del caffè.
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Stefania, 25 anni neolaurata all'Università Cattolica di Roma Amo il mare, la lettura e mangiare con le mani; odio aspettare e oziare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
19/09/2015 - I giorni in chirurgia? Un casino, un po' come in Italia certo! Ma con la differenza che qui c'è un unico chirurgo generale capace di operare qualsiasi cosa, non importa che tu sia anziano o bambino, che tu abbia tumori al seno, ernia lombare, volvoli intestinali o strani ascessi. E poi la luce che va e viene in sala... Mi sento ancora sottosopra!
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Alessandro, 26 anni Neolaureato, Università degli studi dell’Insubria Varese Mi piace condividere il tempo e le esperienze con qualcuno, ascoltare, assaggiare cibi nuovi, camminare sempre.. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
17/09/2015 - Una tazza di caffè, qualche fetta di pane e marmellata per prepararci alla giornata; pochi passi separano la guest house dall'ospedale. Sono le 8, ora del meeting che segna l'inizio di ogni giorno di lavoro: con una parola di swahili e una d'inglese, medici e infermieri elencano i ricoveri e i deceduti dei giorni precedenti, esprimendo a turno le problematiche degne di attenzione; il tutto avviene in un clima composto. Mi è difficile afferrare tutte le parole e chiedo spiegazioni a Sara, specializzanda seduta accanto a me.
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Andrea, 25 anni Neospecializzando in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie, Roma Cittadino del mondo, mi piace scoprire nuove culture. Non mi piacciono gli sprechi e chi si lamenta senza batter ciglio per migliorare la sua condizione. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
14/09/2015 - Paolo Rumiz, nel libro "Il bene ostinato", riporta una frase incisa su un muro della sede CUAMM a Padova: "Vorrei essere forte come la donna africana, avere i piedi stabili, decisi nel contatto con la terra". Mi è tornata in mente scattando questa foto, e non poteva essere altrimenti:
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Stefania, 25 anni neolaurata all'Università Cattolica di Roma Amo il mare, la lettura e mangiare con le mani; odio aspettare e oziare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
13/09/2015 - Stare in Maternity è triste. Si combatte ogni giorno per un migliore management dei parti ma i risultati sono ancora pochi. Troppi parti con il forcipe, pochi cesarei, troppi neonati con poche speranze.
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Stefania, 25 anni neolaurata all'Università Cattolica di Roma Amo il mare, la lettura e mangiare con le mani; odio aspettare e oziare. |
Io sono qui: Wolisso, Etiopia |
09/09/2015 - L'inizio della mia avventura a Wolisso non è stato niente male, ricco di immagini, volti, suoni e soprattutto odori: l'ospedale così "poco ospedale" con le sue stanze piccole, affollate, sporche e puzzolenti; Carla (la mia compagna di viaggio) , i medici e lo staff di Medici con l'Africa Cuamm, che sono la mia nuova famiglia africana; gli amici ostetrici; il mercato di Wolisso, la collina, la pioggia, gli insetti, le capre, gli asini, le mucche e gli animali dappertutto, l'injera, l'altoparlante della chiesa... e tanta curiosità!.
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Alessandra neolaureata all'Università di Pisa Mi piace viaggiare e pensare con la mia testa, cogliere la complessità delle cose e la bellezza della vita e in questo momento più che mai amo la determinazione. Odio le catene e la prepotenza. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
08/09/2015 - Hakuna matata, kidogo kidogo, pole pole, asante sana...ecco, colleziono vocaboli in swahili catturati dalle conversazioni e dal dizionario e appiccicati qua e là con colla di miele, in modo da rimediare un buon incipit per questo breve reportage di vita tanzaniana, a poco più di tre settimane dal mio arrivo. Come mi sento? Bene, a casa. Grazie all'inesauribile ospitalità della gente del posto e al buon umore degli altri volontari CUAMM sentirsi a proprio agio è stato semplicemente naturale.
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Alessandro, 26 anni Neolaureato, Università degli studi dell’Insubria Varese Mi piace condividere il tempo e le esperienze con qualcuno, ascoltare, assaggiare cibi nuovi, camminare sempre.. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
05/09/2015 - Oggi è sabato e spinti dalla curiosità di Andrea decidiamo di salire in paese a Tosamaganga per partecipare alla festa di laurea delle studentesse infermiere. Qualche giorno prima infatti in ospedale, con nostra sorpresa, avevamo ricevuto il volantino d'invito. Con noi c'è Davide, studente del collegio CUAMM di Padova, nostro compagno nel mese in Tanzania. Una breve salita di una ventina di minuti a piedi ci porta nei pressi di una chiesa dove molte persone si stanno radunando: la festa infatti inizierà con una messa. Al nostro ingresso le studentesse sono già disposte in abito bianco sulle prime panche e a ritmo di musica danzano e cantano all'unisono. La celebrazione prosegue piena di vita e di entusiasmo. In quanto a lode e a festa possiamo proprio dire che queste persone siano mille anni luce avanti a noi!
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Andrea, 25 anni Neospecializzando in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie, Roma Cittadino del mondo, mi piace scoprire nuove culture. Non mi piacciono gli sprechi e chi si lamenta senza batter ciglio per migliorare la sua condizione. |
Io sono qui: Tosamaganga, Tanzania |
04/09/2015 - La lentezza è un'arma a doppio taglio: può essere un pregio ma anche un difetto. Qui si manifesta senza mezze misure. Si contrappone alla frenesia dell'occidente immobile nella sua entropia, quell'occidente davvero convinto di essere tutto. Qui si vive il presente come un dono, non si pensa al domani. Vivere l'oggi è già un successo, una vittoria che merita di essere sempre vissuta a pieno, con il sorriso, godendosi lentamente ogni momento, come per metabolizzare profondamente ciò che di buono offre la giornata. La faccia bella della medaglia "lentezza" nella drammaticità quotidiana.
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